
Punto croce
Non richiede nessuna abilità ed è allegro: il punto croce può riempire la tela di colori, mentre il punto erba è come una matita, segna i contorni, traccia i disegni. Ideali sono i cotoni a trama grossa, che consentono di contare facilmente i fili della trama e dell’ordito e che possono venir appesantiti da un ricamo fitto. Una volta, quando ricamare era un’arte, il punto croce veniva eseguito anche con un ago finissimo e un tessuto impalpabile, creando piccole macchie di colore, non più grandi di quegli insettini che in montagna si lasciano attirare dal candore delle nostre tovaglie.
Noi amiamo in particolare quegli ometti e quelle donnine che, rigidi come i personaggi degli orologi carillons, compongono immobili girotondi, vestiti di tutto punto con sgargianti costumi regionali. Simpatici anche gli animaletti: conigli, cerbiatti e, quando ci si vuole sbizzarrire con i colori, galline e galli. Cristina ha per quest’ultimi una vera passione, ne ha realizzati a piccolo punto, a patchwork, e persino all’uncinetto, mentre Laura veste gli ovetti pasquali con le gallinelle a ferri.